Questa è la prima di una serie di interviste che farò e se ho deciso di iniziare con Marta ( @matjelille ) c’è un motivo serio. Marta è stata in assoluto la prima persona in Italia che ho visto andare sulle rampe con i quad.
Lei non lo sa, ma ancora non ci conoscevamo ed io giá la stalkerizzavo su facebook. Come ti fa sentire questo, Marta?
M: Estremamente lusingata, con conseguente effetto peacock (vedere diapositiva 1)
Partiamo dalle basi. Chi sei, quanti anni hai, dove abiti e cosa fai nella vita.
M: Mi sun Marta, ho 27 anni, vengo da Torino e lavoro nel magico mondo dell’internet. In sostanza sono un internauta, o un alieno, a seconda dei giorni.
Come hai iniziato a praticare il ramp skating?
M: Come tutte le brave ragazze alienate del mondo, quando il modem che propaga per l’etere l’internet si rompe, lei bestemmia, si dispera, piange e poi esce a vedere com’è il mondo al di là del monitor. Dunque una primavera di tre anni fa sono andata a pattinare nella speranza che il modem si auto-aggiustasse e sono finita in quello che è poi diventato la mia seconda casa, lo skatepark di Parco Dora. E mi sono detta, WHY NOT- salendo su un quarter sconquassato e scendendo. Poi l’ho rifatto e poi ho saltato ed è arrivata la prima caduta. Inutile che io vi faccia dello storytelling sulla scarica di adrenalina che mi ha attraversata e di quanta ancora ne volevo, no?
Il primo trick che ricordi di aver portato a casa?
M: ZEN AIR! E’ stato sicuramente il più spettacolare obiettivo da me raggiunto all’epoca!
Il trick a cui stai lavorando adesso?
M: CARTWHEEL. Con questo trick ho un rapporto di odi et amo dei più classici. Non la sapevo fare da bambina per un motivo molto semplice: il mio cervello per qualche ragione si ostinava a farmela fare con la partenza dal lato sbagliato, un mesetto fa sono partita con il piede sinistro (QUELLO GIUSTO!) e mi è venuta! Poi l’ho fatta con i pattini, e ora la sto portando in rampa, piano piano, cadendo, rotolando, tremando ma sempre accompagnata da quell’adrenalina che mi funge da carburante.
Qual è il tuo skatepark preferito in Italia?
M: PINBOWL, Pero
Ha esattamente tutto quello che serve sia per imparare nuovi trick, che per spingere al livello successivo quelli che già spadruneggi. Il park è costruito più che bene, il legno è fantastico e le curve perfette.
Se potessi chiamare una/un skater dall’estero e farla/o venire in Italia chi sarebbe?
M: FINK FINK FINK
Questo skater è uno dei più emozionanti che io abbia mai visto, sembra che vada a rallentatore, come avesse le ali ai piedi.
Qual è la crew con la quale vorresti skateare all’istante se esistesse il teletrasporto?
M: NEFARIOUS CREW, anche se sono solo skaters ç_ç ma cerco di raggiungerle sempre con il mio raggio telepatico di carta stagnola per convincerle ad ampliare la crew.
Com’è la scena in Italia? E nel mondo?
M: In italia la scena è agli albori, iniziano a formarsi le prime piccole crew (come MEZZEPIPPE) e i piccoli, ma alla fine grandi raduni di rampskaters in giro per l’italia.
Al momento è tutto un po’ sotto il cappello CHICKSINBOWLS che ci raccoglie e ci coccola tutte, ma è questione di poco che esploda in un vero e proprio movimento italiano.
Nel resto del mondo ci sono tanti piccoli stati satellite che vengono racchiusi a loro volta in due scuole di pensiero: la scuola CIB e la scuola MOXI, sicuramente all’estero la scena è molto molto ricca di spunti e personaggi già molto in vista, anche indipendenti rispetto alle due crew, come ad esempio @STIVLIVES
Cosa vorresti capitasse entro quest’anno?
M: Vorrei riuscire a chiudere i trick che mi sono prefissata di fare, ma soprattutto vorrei riuscire nell’ intento più grande di avere una rampa tutta mia.
Cosa vorresti capitasse entro i prossimi cinque anni?
M: Vorrei vorrei vorrei Skateare di nuovo con la crew MOXI, riabbracciare DITA aKa Mr_muertos e cercare di non farmi troppo male nel tentativo di stare al passo con loro al WOODWARDWEST.
Sarebbe poi fighissimo iniziare a lavorare sul backflip in una piscina di gommapiuma. Ecco si, credo che questo sogno sia talmente smisurato da risultare irreale, ma se non si sogna in grande con le proprie passioni, con cos’altro si può fare?
Di cosa non puoi fare assolutamente a meno?
M: OVOMALTINA
Saluta con una frase intelligente.
M: No one should hold us back.
Live fearless.
Don’t let anyone stop you.
Pace e prosperità